Il futuro delle Pmi italiane passa per la digitalizzazione

Le Pmi – Piccole e medie imprese sono la realtà trainante nel nostro Paese, ma sono ancora troppo poco digitalizzate. L’innovazione, invece, è un processo importante pur se lungo e tortuoso. In Italia, le Pmi sono oltre duecentomila e contribuiscono a circa il 40% del fatturato generato, ma, secondo lo studio del DESI (Digital Economy and Society Index), l’indice creato dalla Commissione Europea per monitorare i progressi dei paesi UE, il livello di digitalizzazione delle Pmi italiane è sotto la media del continente. Un ritardo che riguarda vendite online, presenza sul web, marketing e comunicazione, analisi di Big data e tecnologia. 

L’importanza della digitalizzazione

Quello che occorre alle Pmi, soprattutto di vecchio stampo, è un cambio di mentalità. La digitalizzazione non va intesa solo come un invio di posta elettronica invece di lettere commerciali, ma comprende una serie di processi e meccanismi aziendali che ne migliorano l’efficienza, la presenza e la velocità di esecuzione. Il mercato è sempre più competitivo e cambia in modo repentino. Pensiamo alla pandemia e all’importanza del rapido passaggio alle vendite online, per molte aziende elemento fondamentale di sopravvivenza (la crescita nel periodo Covid è stata del 50%).

E proprio in questo arco temporale così difficile, le Pmi hanno accelerato la trasformazione digitale, che ora andrà pianificata come strategia per il lungo periodo e inserita nei processi in modo costante. Saranno necessari una riorganizzazione dei processi produttivi, nuove tecnologie e poi l’inserimento di professionisti del comparto digitale. Il 90% delle Pmi ha compreso l’importanza di questo passaggio alla digitalizzazione, che però ora deve essere messo in atto.

Le iniziative

E proprio per dare una spinta ulteriore a questo passaggio stanno nascendo diverse iniziative a sostegno delle Pmi. Tra queste molto interessante il supporto di Facebook e Touring Club Italiano alle Piccole e medie imprese dei 252 borghi Bandiera Arancione. La Bandiera Arancione certifica la qualità turistico-ambientale dei piccoli centri del nostro territorio, che sono ricchi di storia, cultura e tradizioni.

L’obiettivo è quello di spronare la ripartenza del turismo e dell’indotto collegato a questo settore, che nei lunghi mesi della pandemia ha perso circa 88 miliardi di euro e 233 milioni di presenze. Il 79% degli amministratori e operatori dei comuni interessati si è detto favorevole alla possibilità di poter usufruire di formazione qualificata, soprattutto nel settore digitale, proprio quella che Facebook e Touring Club Italiano stanno offrendo ai commercianti dei borghi. Una serie di strumenti e iniziative per formarsi e aggiornarsi sul mondo del digitale, sulla presenza online e sui social, considerando che proprio la ricerca The Digital Tools Consumer SurveTcondotta da Deloitte per Facebook, ha fatto emergere che il 30% dei consumatori italiani ha trovato nuove imprese proprio grazie all’utilizzo di strumenti digitali.

(Fonte: “FondItalia”)