Smart working: non sottovalutare i rischi informatici!

La crescente diffusione dello smart working, può comportare, purtroppo, ad un aumento di rischi informatici per le aziende e utenti della rete.

L’emergenza ha messo sotto i riflettori e moltiplicato nel mondo l’economia in rete e in particolare lo smart working, cioè il lavoro da remoto.

Secondo il report Allianz Risk Barometer 2020 i rischi informatici, per la prima volta, sono percepiti dalle aziende come la minaccia numero uno. E i dati confermano che c’è ragione di preoccuparsi: in Italia, secondo il nono studio annuale di Accenture Security, il costo medio annuo per azienda delle violazioni della sicurezza informatica ha raggiunto gli 8 milioni di dollari, 13 milioni per azienda a livello globale. 

I cosiddetti cyber criminali sono sempre alla ricerca di obiettivi da attaccare e nuovi orizzonti da sfruttare, dai quali poter trarre vantaggi, per lo più in termini economici e mostrano di essere sempre all’avanguardia rispetto al mondo che sta cambiando. L’uso crescente dei dispositivi personali per scopi aziendali, il fenomeno del cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), quindi, costituisce un obiettivo allettante per i cyber criminali e pone i responsabili della sicurezza delle varie realtà produttive di fronte a nuove sfide per la gestione ed il controllo delle infrastrutture, anche al di fuori del normale perimetro aziendale.

Inoltre, sono state già registrate numerosi frodi informatiche, che utilizzano i sistemi di posta elettronica.

Ad esempio, alcune frodi utilizzano tattiche di ingegneria sociale per chiedere donazioni in favore di organizzazioni, impegnate sul fronte della gestione del contagio di COVID-19, invitando i destinatari dei messaggi ad effettuare donazioni, fornendo anche dati personali per inviare un messaggio di ringraziamento.

Alcune indicazione per riconoscere una frode informatica

  • La banca o l’Organizzazione Mondiale della Sanità non chiedono mai di inserire dati sensibili o password attraverso le e-mail;
  • Non inserire mai dati personali (e-mail, numero di cellulare, ecc…) su siti di ci non ne conosci l’affidabilità;
  • Non utilizzare sempre la stessa password;
  • Cambia, spesso, tutte le password;

Lo Smart working è sicuramente uno strumento fondamentale per poter continuare il business, ma deve essere fatto non solo conformemente alle normative in materia di lavoro ma anche seguendo tutti gli accorgimenti e le best practices di sicurezza informatica.

Per poter usufruire dello Smart working i dipendenti dovrebbero possedere le basi di igiene cibernetica e anche da casa provvedere all’aggiornamento dei sistemi operativi di tutti i device, utilizzare e verificare il funzionamento di soluzioni anti-malware, implementare password robuste e complesse da cambiare anche su tutti i dispositivi, configurare i backup dei dati, etc …